Learning Object

Tuesday, October 24, 2006

M3_Learning Object: definizione, tipi e repository


La definizione di Learning Object, secondo IEEE LTSC (Learning Tecnology Standard Committee) è la seguente:

“Ogni entità digitale che può essere utilizzata, riutilizzata o indicata come riferimento durante l’apprendimento supportato dalle nuove tecnologie”.

Più in generale quindi un LO è una entità digitale, e non, che può essere reutilizzata o consultata durante un processo di apprendimento supportato dalla tecnologia (e-learning). Ossia un LO è una entità minima di apprendimento con la caratteristica di essere autonoma e quindi riutilizzabile in diversi percorsi formativi.

Altre defininizioni risultano:

D. Wiley: “any digital resource that can be reused to support learning”

Wisconsin Online Resource Center: “A new way of thinking about learning content -- Traditionally, content comes in a several-hour chunk called a course. Learning objects are much smaller units of learning, ranging, for example from 2 to 15 minutes.”

TIPI
Non esistono tipologie standardizzate di learning object: ne esistono di diversi.
Questo perché non si è ancora giunti a standardizzare la lunghezza, o grandezza, dei learning object, né il modo in cui dovrebbero essere costruiti.
  1. Essi possono essere semplici, cioè contenere solo del testo o delle immagini, video, suoni, anche integrati tra loro ma con una funzione prettamente informativa.
  2. Possono essere di tipo pratico, cioè essere altamente interattivi e favorire l’apprendiemento attraverso la pratica: casi studio, giochi, simulazioni, test e autovalutazioni, ecc.
  3. Possono essere integrati, cioè unire una parte informativa a una pratica, come potrebbe esserlo ad esempio una simulazione supportata da informazioni sul “come procedere”.

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Esempi di Learning Object possono includere:

  • Contenuti multimediali
  • Contenuti educativi
  • Obiettivi d’apprendimento
  • Software e strumenti per la didattica

A titolo di esempio possono risultare:

  1. una serie di immagini (www.parillusion.com/win/ie/skin1/)
  2. un ipertesto (www.bbc.co.uk/schools/spellits/home_y5.flash.shtml)
  3. un insieme di esercizi (http://users.pandora.be/freddy.van.overmeire1/pep1.htm)
  4. uno o più file audio (http://www.hpol.org)
  5. un video (www.millenniumwave.com/de/ohmmeter.htm)

REPOSITORY I repository (depositi) sono ambienti in cui vengono depositati i LO prodotti ed è possibile reperirli via Internet.

Esistono due grandi categorie di repository:

  1. quelli che contengono sia i learning object (paragonabili a un archivio) che i metadata dei learning object (paragonabile allo schedario di un archivio);
  2. quelli che contengono solo i metadata dei learning object. In questo caso i learning object sono depositati all’interno di una location remota, per cui il repository non è altro che uno strumento per andarli a cercare.

Esistono poi due grandi modelli di repository:

  1. quello “centralizzato”, che è il più comune, in cui i learning object sono localizzati in un unico server o in un sito web (perché i learning object possono anche essere localizzati altrove);
  2. quello “distribuito”, in cui i metadata sono contenuti in numerosi server o siti web connessi tra loro grazie a un tipo di architettura peer-to-peer.

Ecco alcuni esempi di repository:

MERLOT:
E' probabilmente il repository più consociuto. Esso contiene solo metadata e non learning object ed indica la lcoalizzazione remota del learning object; a se stante, funziona come un portale per learning object: http://www.merlot.org

CAREO (Campus Alberta Repository of Learning Object).
http://www.careo.org

POOL (Portal for On- line Object in Learning, ).
http://www.canarie.ca/funding/learning/backgrounders/pool.htm

Wisconsin On-Line - http://www.wisc-online.com/default.asp

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