osservazione
ho letto il blog e lo ritengo molto interessante
http://www.bdp.it/content/index.php?action=read&id=1183
Titolo
La combustione di una candela
Obiettivi
Spiegare la combustione
Ambito scolastico
Scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, primo biennio di scuola secondaria di secondo grado.
Prerequisiti teorici e
sperimentali
Nessuno
Materiali
Due candele, una bacinella col coperchio di vetro, una soluzione di BTB blu preparata sciogliendo una punta di cucchiaino di Blu di bromotimolo in una bottiglia di acqua Pejo o Levissima naturale. Se il colore è troppo intenso, si può diluire con altra acqua oligominerale.
Descrizione della Procedura
In fondo alla bacinella di vetro si sistemano due candele. Si versa un piccolo strato di soluzione blu di BTB e si accendono le candele. Si copre il recipiente col coperchio di vetro.
Dati sperimentali
Gli allievi osservano il fenomeno e annotano i cambiamenti che avvengono nei recipienti.
Discussione e
Valutazione dei risultati
Dopo aver acceso le due candele e chiuso ermeticamente il contenitore col coperchio di vetro. Le candele si spengono e quindi si riaccendono più volte, togliendo e rimettendo velocemente il coperchio. Il liquido, sul fondo del contenitore, cambia colore e diventa verde – giallino. Tale cambiamento di colore è dovuto alla anidride carbonica prodotta. Per verificare la correttezza di questa ipotesi, si versa in un bicchiere uno strato di BTB blu e quindi si addiziona acqua Levissima frizzante, che contiene in soluzione anidride carbonica. Si verificherà un cambiamento di colore quasi identico a quello della bacinella. Si nota anche l’appannamento del vetro del coperchio, segno quest’ultimo che la combustione della candela ha anche prodotto acqua.Al termine della discussione gli allievi costruiscono la relativa mappa concettuale.
Estensione dell’esperienza
L’esperienza si può estendere al ciclo di combustione degli alimenti nel nostro corpo (respirazione cellulare). La produzione della anidride carbonica, che si elimina col respiro, viene evidenziata soffiando a lungo con una cannuccia nel bicchiere col BTB blu e registrando i cambiamenti di colore.
Tutte le informazioni sui corsi e gli utenti restano indicizzate nel database della piattaforma: questa caratteristica permette all'utente di accedere alla propria offerta formativa effettivamente da qualsiasi computer collegato a Internet, generalmente senza la necessità di scaricare software ad hoc dal lato del client. L'utente è insomma in questo caso totalmente delocalizzato e in virtù di ciò più semplice risulta il suo accesso al proprio percorso formativo modellizzato sul server, anywhere/anytime, da qualsiasi luogo in qualsiasi momento.
L'evoluzione tecnologica ha portato alla realizzazione di sistemi Learning Content Management System (LCMS) che si occupano della gestione dei contenuti, in termini di creazione, riutizzo, localizzazione, rilascio, gestione e miglioramento dei contenuti stessi, espressi in forma di LO. Tali strumenti, associati al LMS, completano una piattaforma di e-learning. A differenza dell’LMS, l’obiettivo non è quello dell’erogazione dei corsi o il monitoraggio delle evoluzioni del singolo discente, ma la gestione dei Learning Object. Quindi è più orientato sulla gestione dei contenuti, al fine di poterli personalizzare. Di solito gli LMS e gli LCMS sono integrati tra loro o interoperabili.
M51_Un LO e modulare quando.....................
Gli esperti di e-learning sostengono che i materiali didattici dovrebbero essere costruiti ad hoc in modo da garantire le quattro principali caratteristiche della formazione online:
Modularità
La modularità riguarda la dimensione del LO e permette la creazione di oggetti che possono essere assemblati e disassemblati dinamicamente, per la creazione di percorsi didattici personalizzabili. Questo livello però non è specificato in maniera standardizzata e quindi pone la questione della grandezza dei learning object. Più è grande il learning object meno sarà riutilizzabile.
La decisione riguardo alla grandezza dipende, dal punto di vista didattico (che è diverso dal punto di vista economico che predilige oggetti piccoli in quanto maggiormente riutilizzabili e garanti di un maggiore risparmio di tempi e di costi nella progettazione didattica), dallo scopo che si vuole perseguire perché non esiste uno standard per definire la grandezza di un oggetto d’apprendimento; la durata è comunque tra cinque-dieci minuti ed un'ora massimo.
Riusabilità mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm ossia la possibilità di creare learning object flessibili, per poter essere gestiti da più applicazioni ed in diversi contesti.
Interoperabilità
i materiali didattici devono essere predisposti per poter essere distribuiti su qualsiasi piattaforma tecnologica e per garantire la tracciabilità dell'azione formativa. A tal fine sono stati individuati quindi degli standard (AICC, SCORM, IMS,…) che devono essere implementati per garantire la comunicazione fra diversi sistemi e fare in modo che un LO concepito su una piattaforma possa essere integrato in un'altra. Attualmente lo standard che va per la maggiore è SCORM, che riporta per l'Interoperabilità la seguente definizione "la possibilità di accedere ed utilizzare i learning object prodotti in più contesti tecnologici (hardware e software) differenti".
M41_Esponi il significato di e-learning
Adeguare gli skills del personale alle richieste del mercato e della competizione globale;
Sviluppare il Learning By Doing, ossia l’acquisizione di competenze professionali durante lo svolgimento del lavoro;
Sviluppare l’apprendimento informale e l’apprendimento collaborativo;
Incrementare la conoscenza di contesto e le capacità di problem solving delle risorse umane;
Incrementare la “libertà” dell’utente nella scelta del ”cosa", del "quando", del "come" e del "dove" del processo formativo.
La caratteristica della Formazione a Distanza (FAD) di terza generazione riguarda la formazione collaborativa via internet superando così una delle maggiori difficoltà della FAD di prima e seconda generazione, quella di una totale mancanza di una dimensione sociale e socializzante del percorso formativo. L’e-learning si caratterizza dunque come strumento privilegiato della FAD di terza generazione, laddove le prime due generazioni sono contraddistinte da una modalità di formazione individuale, come modalità di approccio ai contenuti, contrapposto ad una modalità di apprendimento collaborativa propria delle comunità virtuali.
M31._Qual'è la definizione di LO che meglio di consente di comprenderne l'utilità?
ds
Esempi di Learning Object possono includere:
A titolo di esempio possono risultare:
REPOSITORY I repository (depositi) sono ambienti in cui vengono depositati i LO prodotti ed è possibile reperirli via Internet.
Esistono due grandi categorie di repository:
Esistono poi due grandi modelli di repository:
Ecco alcuni esempi di repository:
MERLOT:
E' probabilmente il repository più consociuto. Esso contiene solo metadata e non learning object ed indica la lcoalizzazione remota del learning object; a se stante, funziona come un portale per learning object: http://www.merlot.org
CAREO (Campus Alberta Repository of Learning Object).
http://www.careo.org
POOL (Portal for On- line Object in Learning, ).
http://www.canarie.ca/funding/learning/backgrounders/pool.htm
Wisconsin On-Line - http://www.wisc-online.com/default.asp
M21_Ci sono tre caratteristiche che distinguono i learning object. Riportale e cerca di descriverle brevemente per comprendere il concetto di riutilizzabilità.
M11_ Con parole semplici esponi il significato di Learning Object